
prossimi appuntamenti
31 Marzo, 1 e 2 Aprile
WORKSHOP INTENSIVO di FORMAZIONE CHORÓS
con Barbara Crescimanno
a Santa Lucia di Piave TV
(ancora pochi posti disponibili!!!)
Un workshop intensivo di formazione artistica, un breve ma immersivo percorso di studio ed elaborazione delle tecniche di utilizzo della voce, dei ritmi coreutici e dei pattern delle percussioni mediterranee sul tamburo a cornice, lavorando sulle competenze personali e di gruppo che stanno alla base di un ‘coro greco’.
Il workshop si focalizzerà sulla figura della lamentatrice funebre – la prima sciamana/percussionista documentata nella storia del Mediterraneo antico – e su altre figure del mito che vivono sulla soglia degli Inferi (e ne custodiscono il Passaggio), come Kore-Persefone e la fonte Ciane, Ariadne e il labirinto, o Santa Rosalia con il teschio in mano e la sua grotta eremitica: maestre di sapienza per levatrici e lamentatrici umane, figure femminili che presiedono ai riti di passaggio come la nascita, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, la gravidanza e il parto, la morte.
La formazione pratica prevederà tecniche del movimento ritmico, tecniche di vocalità e canto, tecniche di base sui tamburi a cornice.
Si lavorerà:
– sulla percezione fisica e sull’utilizzo del movimento come produttore di suono ritmico e del corpo come mezzo di comunicazione;
– sulla respirazione e sulla capacità di produrre vocalmente suoni articolati, melodici e ritmici;
– sull’utilizzo del corpo come percussione;
– sulle basi delle tecniche sul tamburo a cornice: timbro, ritmo, postura, uso delle mani;
– su poliritmie percussive;
– su tecniche corali di movimento in gruppo.
Il lavoro ha il duplice scopo di introdurre le tecniche da un lato, ma anche di creare le basi del lavoro d’ensemble che è necessario alla creazione di un ‘coro greco’: ascolto condiviso, armonizzazione delle voci, incastri ritmici di suono e di movimento, dinamiche di interazione tra le partecipanti e tra solista e coro. Questa combinazione di esperienze sonore, fisico-motorie ed espressive porterà a gestire simultaneamente ritmi, suoni e movimenti in un insieme poliritmico tra voci e percussioni.
Alle lezioni pratiche si affiancheranno momenti teorici sulle tematiche affrontate, principalmente legate alla figura delle donne percussioniste e alle sue trasformazioni storiche e alle sopravvivenze antropologiche in territorio mediterraneo. I momenti di approfondimento aiuteranno le partecipanti ad addentrarsi nel mondo tecnicamente, culturalmente ed antropologicamente complesso che sta alle radici della musica tradizionale mediterranea.
Alle origini della tradizione musicale e teatrale occidentale, il coro della tragedia greca è un ‘personaggio collettivo’ che intona canti in onore di Dioniso e che si muove, danza, canta all’unisono. Il coro del periodo classico era formato da soli uomini, eppure esso è nato sull’archetipo dei cori di Ninfe e Muse, da cui precedentemente erano nati anche i cori di donne che nel mondo greco arcaico si esibivano nelle feste e negli incontri rituali dedicate alle divinità.
Così, prima che gli uomini si appropriassero in maniera esclusiva dei luoghi – come il teatro – in cui venivano narrate le storie della comunità, le donne sono state le originarie percussioniste, danzatrici, cantanti e narratrici, come attestano i ritrovamenti archeologici.
Nel Mediterraneo i tamburi a cornice, suonati da donne, erano legati al culto di divinità femminili come Inanna, Cibele, Ishtar, Iside e in Sicilia percussioni, strumenti e canto sono collegati al culto di dee come Atena, Artemide, Demetra, Persefone. Quando a questi culti si è sovrapposto quello tributato a Dioniso le Ninfe, figure di origine pregreca, si sono trasformate in Baccanti.
Ninfe e Baccanti erano, oltre che figure mitologiche, anche donne in carne ed ossa, e la relazione tra percussioni, voce e dinamiche comunitarie è ancora oggi inestricabilmente congiunta con il mondo femminile coreutico del sud Italia (l’antica Magna Graecia) e della Sicilia.
In area mediterranea, in una linea ininterrotta, storicamente documentata a partire dal III millennio a.C., le donne hanno cantato e suonato le percussioni in contesti che si sono trasformati da riti cultuali a performance musicali. La lamentazione funebre, la pratica del tarantismo, le danze in rota hanno avuto origine da questi culti: fino al secolo scorso, in tutto il Meridione, il tamburo a cornice era uno strumento prettamente femminile.
Il lavoro proposto – integrato dalle competenze e capacità personali delle singole partecipanti – prediligerà la creazione e l’espressione artistica concepita in gruppo, per imparare a misurarsi con, e a padroneggiare, i meccanismi della creazione collettiva. Tale metodologia di lavoro sta alla base della comunicazione e dei meccanismi di creazione di comunità, così come l’allenamento a pratiche di accoglienza e la creazione di spazi e contesti inclusivi di confronto e supporto reciproco.
BARBARA CRESCIMANNO, docente di tecnica coreutica e vocale e di pratiche corali.
Danzatrice, percussionista, cantante, docente di canto e danza tradizionali, ricercatrice in etnomusicologia.
Dal 2020 è ideatrice e coordinatrice del primo ciclo di formazione biennale CHORÓS. Danze, Voci e Ritmi del Sud Italia. Percorso di formazione tra musica, teatro e pedagogia.
https://www.tavolatonda.org/…/component/sppagebuilder…
N.B. Barbara Crescimanno è una delle traduttrici del preziosizzimo testo “Quando le donne suonavano i tamburi” di cui trovate la presentazione qui:
Seminario intensivo (3 giorni):
5-6-7 Maggio 2023 a Sarmede TV