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In Selva

22 Marzo 2023

In Selva

Incontra la (tua, vera) Natura

Un’occasione per incontrare la Foresta, per approfondirne la conoscenza e il rispetto, per tessere relazioni…

Guidate/i dai principi dello Shirin yoku (pratica di cura millenaria praticata diffusamente in  Giappone che, attraverso l’interazione tra particolari qualità di specie vegetali con le loro emanazioni e l’essere umano, favorisce il riequilibrio e il benessere fisico, emotivo e spirituale), sarete accompagnate/i nel Bosco dove potrete sperimentare i benefici di un’interazione sana e funzionale tra noi e la Foresta.

Durante l’esperienza, grazie all’utilizzo di un apparecchio non invasivo apposito che traduce gli impulsi linfatici ed elettrici della Pianta in suoni, sarà possibile ascoltare la musica di Alberi, piante e fiori.

Con Elisabetta Trevisan ( erbaria, erborista, diplomanda in medicina forestale a.i.m.e.f, donna dei Boschi….)

prossimi appuntamenti (ogni appuntamento è unico 💚)

SABATO 15.00-19.00

.15 APRILE  

SANTISSIMA  POLCENIGO  PORDENONE

.29 APRILE

LAGOLE   CALALZO  BELLUNO

.20 MAGGGIO

MONTE ALTARE   VITTORIO VENETO  TREVISO

.3 GIUGNO

BRUSSA   CAORLE   VENEZIA

Incontri con Marina Valcarenghi

15 Giugno 2022

13 aprile, 4 maggio, 25 maggio, 15 giugno
piattaforma Zoom
 
SE QUESTO È UN SOGNO

con Marina Valcarenghi

Il corso che propongo comincerà ogni volta con la presentazione di un sogno da parte di una o uno o di voi, cui seguiranno la mia interpretazione ed un esame dei simboli e delle immagini archetipiche che nel sogno avremo incontrato.
Poi verrà raccontato un altro sogno, e poi un altro e così via, con lo stesso schema di lavoro, per il tempo del nostro incontro.
Questo seminario mi è stato riproposto da alcuni di voi e mi sembra utile per comprendere sempre meglio il linguaggio simbolico dei sogni, ma anche per entrare sempre più a contatto con i simboli e i loro diversi e possibili significati. 
Qualunque dato di realtà può essere un simbolo: un computer, una foglia, un sorriso. Riuscire pian piano a imparare come parlano i simboli e capire “che cosa questo sogno vuole dirmi” è un’avventura che da sempre appassiona tutte le culture e le civiltà. 
Ma i simboli sono anche nell’arte visiva, per esempio, nella poesia, nella letteratura, nella matematica, nell’astronomia, e la loro conoscenza è quindi anche un’importante risorsa intellettuale.

La Via del Sacro Tamburo

13 Giugno 2022


prossimi appuntamenti

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31 Marzo, 1 e 2 Aprile

WORKSHOP INTENSIVO di FORMAZIONE CHORÓS
con Barbara Crescimanno

a Santa Lucia di Piave TV

(ancora pochi posti disponibili!!!)

Un workshop intensivo di formazione artistica, un breve ma immersivo percorso di studio ed elaborazione delle tecniche di utilizzo della voce, dei ritmi coreutici e dei pattern delle percussioni mediterranee sul tamburo a cornice, lavorando sulle competenze personali e di gruppo che stanno alla base di un ‘coro greco’.
Il workshop si focalizzerà sulla figura della lamentatrice funebre – la prima sciamana/percussionista documentata nella storia del Mediterraneo antico – e su altre figure del mito che vivono sulla soglia degli Inferi (e ne custodiscono il Passaggio), come Kore-Persefone e la fonte Ciane, Ariadne e il labirinto, o Santa Rosalia con il teschio in mano e la sua grotta eremitica: maestre di sapienza per levatrici e lamentatrici umane, figure femminili che presiedono ai riti di passaggio come la nascita, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, la gravidanza e il parto, la morte.
La formazione pratica prevederà tecniche del movimento ritmico, tecniche di vocalità e canto, tecniche di base sui tamburi a cornice.
Si lavorerà:
– sulla percezione fisica e sull’utilizzo del movimento come produttore di suono ritmico e del corpo come mezzo di comunicazione;
– sulla respirazione e sulla capacità di produrre vocalmente suoni articolati, melodici e ritmici;
– sull’utilizzo del corpo come percussione;
– sulle basi delle tecniche sul tamburo a cornice: timbro, ritmo, postura, uso delle mani;
– su poliritmie percussive;
– su tecniche corali di movimento in gruppo.
Il lavoro ha il duplice scopo di introdurre le tecniche da un lato, ma anche di creare le basi del lavoro d’ensemble che è necessario alla creazione di un ‘coro greco’: ascolto condiviso, armonizzazione delle voci, incastri ritmici di suono e di movimento, dinamiche di interazione tra le partecipanti e tra solista e coro. Questa combinazione di esperienze sonore, fisico-motorie ed espressive porterà a gestire simultaneamente ritmi, suoni e movimenti in un insieme poliritmico tra voci e percussioni.
Alle lezioni pratiche si affiancheranno momenti teorici sulle tematiche affrontate, principalmente legate alla figura delle donne percussioniste e alle sue trasformazioni storiche e alle sopravvivenze antropologiche in territorio mediterraneo. I momenti di approfondimento aiuteranno le partecipanti ad addentrarsi nel mondo tecnicamente, culturalmente ed antropologicamente complesso che sta alle radici della musica tradizionale mediterranea.

Alle origini della tradizione musicale e teatrale occidentale, il coro della tragedia greca è un ‘personaggio collettivo’ che intona canti in onore di Dioniso e che si muove, danza, canta all’unisono. Il coro del periodo classico era formato da soli uomini, eppure esso è nato sull’archetipo dei cori di Ninfe e Muse, da cui precedentemente erano nati anche i cori di donne che nel mondo greco arcaico si esibivano nelle feste e negli incontri rituali dedicate alle divinità.
Così, prima che gli uomini si appropriassero in maniera esclusiva dei luoghi – come il teatro – in cui venivano narrate le storie della comunità, le donne sono state le originarie percussioniste, danzatrici, cantanti e narratrici, come attestano i ritrovamenti archeologici.
Nel Mediterraneo i tamburi a cornice, suonati da donne, erano legati al culto di divinità femminili come Inanna, Cibele, Ishtar, Iside e in Sicilia percussioni, strumenti e canto sono collegati al culto di dee come Atena, Artemide, Demetra, Persefone. Quando a questi culti si è sovrapposto quello tributato a Dioniso le Ninfe, figure di origine pregreca, si sono trasformate in Baccanti.
Ninfe e Baccanti erano, oltre che figure mitologiche, anche donne in carne ed ossa, e la relazione tra percussioni, voce e dinamiche comunitarie è ancora oggi inestricabilmente congiunta con il mondo femminile coreutico del sud Italia (l’antica Magna Graecia) e della Sicilia.
In area mediterranea, in una linea ininterrotta, storicamente documentata a partire dal III millennio a.C., le donne hanno cantato e suonato le percussioni in contesti che si sono trasformati da riti cultuali a performance musicali. La lamentazione funebre, la pratica del tarantismo, le danze in rota hanno avuto origine da questi culti: fino al secolo scorso, in tutto il Meridione, il tamburo a cornice era uno strumento prettamente femminile.
Il lavoro proposto – integrato dalle competenze e capacità personali delle singole partecipanti – prediligerà la creazione e l’espressione artistica concepita in gruppo, per imparare a misurarsi con, e a padroneggiare, i meccanismi della creazione collettiva. Tale metodologia di lavoro sta alla base della comunicazione e dei meccanismi di creazione di comunità, così come l’allenamento a pratiche di accoglienza e la creazione di spazi e contesti inclusivi di confronto e supporto reciproco.

BARBARA CRESCIMANNO, docente di tecnica coreutica e vocale e di pratiche corali.
Danzatrice, percussionista, cantante, docente di canto e danza tradizionali, ricercatrice in etnomusicologia.
Dal 2020 è ideatrice e coordinatrice del primo ciclo di formazione biennale CHORÓS. Danze, Voci e Ritmi del Sud Italia. Percorso di formazione tra musica, teatro e pedagogia.
https://www.tavolatonda.org/…/component/sppagebuilder…

N.B. Barbara Crescimanno è una delle traduttrici del preziosizzimo testo “Quando le donne suonavano i tamburi” di cui trovate la presentazione qui:

https://youtu.be/HxlTzz_PKB8

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Seminario intensivo (3 giorni):

5-6-7  Maggio 2023 a Sarmede TV

“hai toccato il mio cuore
E questo ha intonato….
Una canzone dimenticata”

Pulizia dell’aura e integrazione dell’ombra

3 Ottobre 2016

Pulizia dell’aura-integrazione dell’ombra

Introduzione all’operatività sciamanica

La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente. Purtroppo la sconnessione dal corpo fisico, il sedimento delle esperienze non risolte, personali e ereditarie, insieme con la paura dell’intensità della vita, “offuscano” il corpo energetico. La nostra percezione della realtà e il nostro percorso evolutivo ne risultano drasticamente limitati. Antonino ed Emanuele ci accompagnano ad affinare la nostra sensibilità e a perseguire un rendimento percettivo migliore, mediante metodi semplici e concreti mirati a trasformare proattivamente le disarmonie del vissuto quotidiano. In parallelo, impareremo praticamente a individuare i blocchi presenti nel campo energetico mediante l’uso semplice e intuitivo di alcuni strumenti della radioestesia, per integrarli e scioglierli in un contesto di autonomia e consapevolezza basato sull’apertura alla collaborazione con gli Spiriti Guida, gli Angeli di San Michele e il Sé.

Alcuni argomenti  affrontati nei 16/17incontri:

* Teoria del limite cognitivo: puntare all’alta risoluzione.I diversi regimi della percezione: stati Beta, Alfa e Theta. Il sogno lucido. Prima pulizia preliminare.

* Superare la malattia dell’io come coscienza assoluta: breve storia della bioenergetica. Il contributo della sapienza sciamanica. Verso una visione sistemica e transpersonale della coscienza: nuove ipotesi e paradigmi al vaglio della scienza. Seconda pulizia preliminare

*Ombra positiva e ombra negativa: riconoscere gli aspetti rifiutati dell’esperienza personale e familiare per integrare le energie bloccate e liberare i propri talenti. Lo stato di presenza. Pensiero positivo e pensiero proattivo. Terza pulizia preliminare.

* La mente a sette dimensioni:  geografia della coscienza secondo la psicologia e le tradizioni iniziatiche. I gradienti di sensibilità fisica ed emozionale. Le “corazze” reichiane. Liberarsi dalle tracce di “pedagogia nera”

* I problemi “antichi” dell’anima: i corpi sottili. Scoperte della psicologia sistemica e transgenerazionale. L’approccio sciamanico. Rudimenti di radioestesia: costruzione e uso delle antenne, esercizi. Quinta pulizia preliminare.

* Parte pratica del corso. Processi cognitivi non finalizzati e loro memorie inscritte nella fascia più vicina al corpo – come integrarle.

* Integrazione energetica a partire dagli oggetti, considerati in sé e per ciò che rappresentano. Pulizia della memoria cellulare.

* L’ombra paurosa: nuclei pulsionali, nuclei traumatici e trapassati in difficoltà. Come intervenire a partire dai segnali interiori. L’inconscio spaziale e il mondo interiore del trauma.

* L’ombra paurosa: nuclei pulsionali, nuclei traumatici e trapassati in difficoltà, parte seconda: come intervenire a partire dalle proiezioni sull’estensione percettiva: la casa, il luogo di lavoro.

* Ricerca manuale nel campo energetico dei collegamenti con i depositi di memorie traumatiche ereditarie. Prospettive di lavoro su piccoli traumi e cicatrici energetiche, alla luce delle teorie sui neuroni-specchio. Suggerimenti di pratica sciamanica.

* Il problema del male e della responsabilità personale. Ricadute transgenerazionali e collettive.

N.B. Per il lavoro sottile che si andrà ad intraprendere il corso di Pulizia dell’Aura ha obbligo di frequenza.

 

Profilo relatori

Antonino ed Emanuele da venticinque anni vengono invitati a condurre seminari di auto aiuto e cabala in tutta Italia, e accolgono con gioia la possibilità di confrontarsi con moltissime persone; credono fermamente nell’importanza della condivisione delle risorse evolutive, e si considerano semplici cercatori. A partire dal 2009 hanno affinato le loro capacità mediante lunghi soggiorni di studio e lavoro presso gli sciamani di etnia Shipibo nell’Amazzonia peruviana. Antonino ha spiccate doti sciamaniche native, derivanti dalla sua famiglia, e fin da bambino è stato istruito a percepire e integrare i campi energetici; ha perfezionato questi doni mediante numerosi contatti con altri sciamani, recandosi in America Latina sin a partire dagli anni Ottanta. Emanuele ha una formazione filosofica e artistica, e ha insegnato per oltre dieci anni Teoria della percezione e Storia dell’Arte presso il dipartimento di arti visive di una nota università milanese.

 

In caso di assenza, se non verrà seguito il recupero della lezione, non si potrà continuare il corso.

Il corso avrà inizio il 30 aprile con orario 9.00-13.00
presso l’hotel Cristal di Preganziol TV

Cliccando qui potete asoltare la reistrazione della presentazione: